venerdì 12 dicembre 2008

Preservativi a scuola...si o no?

La scelta di Manchester preservativi a scuola
In Europa un caso molto raro: i condom ammessi solo in alcuni istituti laici o privati. "Eppure la prevenzione è necessaria"di BENEDETTA PERILLI


Da questa mattina nelle scuole laiche secondarie di Manchester è stato avviato un progetto di educazione sessuale che prevede la distribuzione gratuita di preservativi agli studenti dai 13 anni in su. Nel Regno Unito le scuole secondarie sono frequentate da ragazzi tra gli 11 e i 16 anni. Il progetto, che è stato approvato nella fase iniziale dai genitori degli studenti, ha aperto un dibattito molto acceso sul tema dei giovani e della sessualità. Nonostante l'approvazione da parte dei genitori, la scelta finale sull'accettazione dei preservativi e delle informazioni rimane a discrezione degli studenti. Il servizio nella sua fase progettuale doveva essere destinato anche ai ragazzi di 11 e 12 anni, ma fonti dell'amministrazione comunale di Manchester dichiarano che coinvolgere giovani di questa fascia di età in tematiche sessuali potrebbe rischiare l'apertura di indagini giudiziarie. Dura la risposta da parte dei conservatori: il comune incentiverebbe attraverso la distribuzione di preservativi le attività sessuali tra i minori. Ma il progetto è nato in seguito alla diffusione di alcuni dati allarmanti sulle gravidanze giovanili a Manchester e oggi la città ha una media di baby mamme del 50% più alta rispetto al resto del Regno Unito. Come a dire che ogni anno nella città circa 560 ragazze sotto i diciotto anni rimangono incinte. Alti sono anche i dati che riguardano gli aborti: il 28% nel 1998 e il 39% nel 2006. In contemporanea alla distribuzione gratuita di preservativi nella scuole secondarie anche in ottanta scuole primarie laiche della città e in venti istituti cattolici sono partiti dei corsi, dal titolo "Crescere e cambiare insieme", di sensibilizzazione sulle tematiche delle relazioni, concepimento e nascite. E mentre cresce la polemica arriva la risposta di Pauline Newman, responsabile dei servizi per l'infanzia del comune di Manchester: "Le infermiere preposte al servizio di informazione e distribuzione rispondono alle domande dei ragazzi caso per caso e non offrono contraccettivi volontariamente. Tutti i genitori delle scuole che hanno accettato di avviare il progetto sono stati consultati e il personale promuove il dialogo tra figli e genitori sulla sessualità nonostante la scelta finale rimanga dei ragazzi".
Quello di Manchester rappresenta un caso limite nel panorama delle politiche di educazione sessuale. In Brasile, dove il problema non è solo quello delle gravidanze giovanili ma anche quello dell'Aids, un programma simile, destinato a studenti tra i 13 e i 18 anni, è stato avviato in accordo con il Ministero della salute già del 2005; dal 2007 molti istituti hanno installato distributori automatici di preservativi. Nel resto del mondo è soprattutto la scuola superiore ad occuparsi di prevenzione e informazione sessuale dividendo le attività tra corsi extra scolastici e azioni più concrete, frequenti soprattutto negli istituti laici, come l'introduzione di distributori. Negli Stati Uniti sono numerosi gli istituti che offrono, tramite macchine o personale sanitario, profilattici agli studenti: un'analisi comparativa tra le scuole pubbliche che hanno avviato il servizio ed istituti che si sono rifiutati ha dimostrato che gli studenti appartenenti alla prima categoria utilizzano più frequentemente il preservativo durante i rapporti sessuali. Un caso limite si è registrato nel Maine dove, in seguito al crescente numero di gravidanze giovanili, dal 2007 la King Middle School di Portland distribuisce non solo profilattici a ragazzi dagli 11 anni in su ma anche pillole anticoncezionali e iniezioni del giorno dopo per le ragazze. Nel panorama europeo l'introduzione, assistita o automatica, di profilattici nelle scuole secondarie e superiori è al centro di uno scontro molto acceso. Gli istituti che hanno scelto di distribuire gratuitamente profilattici agli studenti sono laiche e private in Spagna, Francia, Germania, Norvegia, Svezia. In Italia nel 2001 il liceo francese di Roma Chateaubriand, in seguito ad una protesta degli studenti, è stato tra i primi a montare due macchine distributrici di preservativi. Grande assente la nostra scuola pubblica. Il nostro lettore Alessandro Previati ci segnala il caso dello scientifico "Giordano Bruno" di Torino. Nel '98, per volere della preside, vennero installati due distributori nei bagni dei ragazzi. "Andarono in rovina per scarso utilizzo" scrive Alessandro. "Ma la maggioranza degli

studenti si schierò con la preside di allora".

Questo articolo è tratto da La Repubblica...
http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/scuola_e_universita/servizi/condom-scuola/condom-scuola/condom-scuola.html
Si parla sempre più spesso di un aumento di giovani ragazze incinte, e questa è una cosa preoccupante, perchè spesso sono poco più che bambine, 13enni, che forse non sann neppure che cosa hanno fatto, nel senso che hanno avuto esperienze così precoci da non poter averne colto il vero significato (anche se ciò non voglio dire che ci sia un'età giusta per avere rapporti,perchè dipende). Però, quando si è così giovani, aspettare un figlio penso che sia una cosa che in qualche modo ti distrugge la vita. Forse distrugge sembra una parola forte, però penso sia adatta perchè quando si è ragazzi bisognerebbe studiare per crearsi un futuro e divertirsi, non prendersi cura di un bambino, perchè un bambino non può crescerne un altro.
Per questo credo che l'iniziativa presa in alcune scuole sia buona, e non bisogna pensare che così si da un incentivo al sesso tra i più giovani, perchè lo scopo è l'insegnamento dell'uso delle precauzioni, che è una cosa diversa. Non si può impedire a nessuno di avere dei rapporti, ma si possono evitare tante gravidanze non desiderate.

1 commento:

The young Jack ha detto...

Bah... lasciamo perdere i moralismi e atteniamoci alla realtà.
è un'iniziativa UTILE.
quindi non vedo perchè non vada sostenuta.