Diritti dei disabili, il Vaticano non firma la convenzione Onu. «Era previsto»
La Santa Sede conferma che non ratificherà il documento perché non contiene un divieto esplicito dell'aborto
Benedetto XVI (Ansa) CITTA' DEL VATICANO - Dopo il «no» alla depenalizzazione dell'omosessualità da parte dell'Onu (il progetto di dichiarazione che la Francia intende presentare a nome dell’Unione europea alle Nazioni Unite), il Vaticano esprime il proprio dissenso anche nei confronti della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, entrata in vigore l’8 maggio scorso. Alla vigilia della giornata internazionale delle persone con disabilità, promossa dalle Nazioni Unite sul tema «Dignità e giustizia per tutti noi», la Santa Sede ha confermato, come aveva già annunciato, che non formerà il documento.
ABORTO - La Convenzione Onu sui diritti dei disabili è il primo trattato sui diritti umani del Terzo Millennio ed è stato approvato dall’Assemblea generale dell’Onu nel 2006. Il Vaticano ha partecipato attivamente ai lavori per la stesura del testo, durati cinque anni ma, alla conclusione, si è rifiutata di firmarlo perché il documento non ha inserito un divieto esplicito nei confronti dell’aborto.
«NULLA DI NUOVO» - La mancata ratifica da parte della Santa Sede della Convenzione Onu sui disabili, era nota da tempo, «non c'è assolutamente nulla di nuovo». È quanto ha affermato il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. «La posizione della Santa Sede era già stata comunicata dall'arcivescovo Migliore (osservatore della Santa Sede presso le Nazioni Unite, ndr)» ha aggiunto Lombardi.
I MOTIVI DEL «NO» - La decisione era stata ufficializzata già lo scorso marzo e confermata in più occasioni dalla Santa Sede. Tanto da esser stata motivata già nel 2006, attraverso monsignor Migliore. A giudizio della Santa Sede, che si è espressa in tal senso nei vari incontri internazionali per l'elaborazione della Convenzione, i punti critici del testo risiedono negli articoli numero 23 e numero 25 che riguardano la pianificazione familiare e il diritto all'esercizio di questa. In particolare il Vaticano critica l'espressione «salute sessuale e riproduttività» collegata alla disabilità per la nota preoccupazione che in molti paesi i servizi sanitari implichino anche l'aborto. Il problema paventato dalla Santa Sede è che si giunga ad abortire feti di potenziali disabili. «È tragico - ha spiegato a suo tempo Migliore - che in una situazione in cui una imperfezione del feto può essere una condizione per praticare un aborto, la stessa Convenzione creata per proteggere le persone con disabilità da tutte le discriminazioni riguardo all’esercizio dei loro diritti possa essere usata per negare il basilare diritto alla vita delle persone disabili non ancora nate».
«PASSO IMPORTANTE» - Radio Vaticana giudica comunque nel suo sito la Convenzione sui diritti ai disabili «un passo importante sulla via delle pari opportunità per i 650 milioni di disabili del mondo, circa il 10 per cento della popolazione globale, molti dei quali si vedono ancora negare i diritti fondamentali, quali il pari riconoscimento davanti alla legge, la libertà di espressione e di opinione, l’esercizio del voto e altre forme di partecipazione alla vita politica e pubblica».
Questo articolo è tratto dal Corriere della Sera... http://www.corriere.it/cronache/08_dicembre_02/vaticano_disabili_convenzione_onu_4b8092f0-c0a2-11dd-a787-00144f02aabc.shtml
Ci sarà mai qualcosa a cui la chiesa dirà si?????
Dopo quest'ultimo dissenso c'è proprio da pensare no...Si parla di diritto alla vita, ma è possibile non firmare un documento simile perchè oggi, grazie alle tecnologie moderne si possono scoprire le condizioni del feto e scegliere di non partorirlo se non è sano? Forse è meglio non mettere un figlio al mondo se poi non si ha il coraggio o la forza per crescerlo.
Contro l'aborto...perchè è giusto che una donna metta al mondo il frutto di una violenza? o un figlio non desiderato?
Contro gli omosessuali...perchè Dio forse non ci ama tutti allo stesso modo? Ah no...se le persone non fanno ciò che dice la chiesa Dio non le ama... Parla (la chiesa) di uguaglianza e poi, per me, è la prima a non rispettare le sue parole.
Ci sono pregiudizi anche dove non dovrebbero esserci.
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