venerdì 19 dicembre 2008

Chissà cosa ci aspetta...

Gb: la bambina « senza» il gene del tumore al seno
Nascerà settimana prossima. Il suo embrione selezionato per ridurre l'alto rischio ricorrente nella famiglia
(Reuters)LONDRA - Una coppia inglese, se tutto andrà come previsto, potrebbe essere la prima al mondo ad avere una bambina «geneticamente modificata» per vedere drasticamente ridotto il suo rischio di cancro al seno. A predisporre il singolare «lieto evento» sono stati i medici del University College Hospital di Londra, guidati da Paul Serhal, che hanno effettuato speciali screening sugli embrioni da impiantare nel corso di un procedimento di fecondazione assistita, scegliendo quelli privi della forma «mutata» di un particolare gene, il Brca1, che espone al rischio di malattia. Per gli esperti, in questo modo si apre una speranza per tutte le famiglie con una pesante storia di cancro al seno.
EREDITARIETÀ- Il gene in questione sarà infatti eliminato dalla linea familiare, come voleva la coppia. La madre, la nonna, la cugina e la sorella del papà del nascituro - riporta il giornale britannico Daily Mail - sono state colpite dalla malattia. La nascitura avrebbe avuto dunque fra il 50% e l'80% delle possibilità di incappare nella patologia, una volta raggiunti i 20 anni di età. Per questo motivo la coppia ha scelto di rivolgersi ai medici per selezionare un embrione immune dal problema. Altre due coppie si erano presentate per intraprendere questa strada, ma in un caso la gravidanza è fallita, mentre nell'altro la donna si è rifiutata di andare avanti con la procedura. In questo caso, invece, tutto è andato bene. Ad aprile sono stati effettuati gli screening e due embrioni dei cinque che si sono rivelati non a rischio di tumore del seno, sono stati impiantati nell'utero della futura mamma. In Gran Bretagna già mille bebè sono nati utilizzando la tecnica della diagnosi pre-impianto mirata a evitare fibrosi cistica e malattia di Hungtington. Otto centri offrono questi servizi alle coppie con patologie trasmissibili. Nel caso in questione va comunque sottolineato che il gene Brca1 «muatao» espone certamente a un maggior rischio di tumore al seno, ma questa patologia non è prerogativa di chi è portatore di questo gene (non a caso si tratta di uno dei tumori più diffusi) e nella maggior parte di casi sono altri fattori (mancanza di gravidanze o di allattamento al seno, alimentazione sbagliata eccetera) a determinare il maggior rischio di incorrervi.

Quest'articolo è tratto dal Corriere della sera:

http://www.corriere.it/salute/08_dicembre_19/bambina_ogm_tumore_seno_df69b6ec-cdd4-11dd-af32-00144f02aabc.shtml

Un altro grande passo avanti...in casi come questo è poi davvero un sollievo sapere che questa bambina avrà una sorte diversa da quella della sua mamma, della nonna ecc. perchè con l'alto rischio che c'era, sarebbe stato quasi inevitabile, inevece grazie alle tecnologie moderne oggi si può evitare di andare incontro a certe malattie.

Penso che questo sia il campo in cui più di tutti la scienza si sia dimostrata utile ed è per questo che la ricerca e l'innovazione sono importanti, perchè forse un giorno l'uomo riuscirà a sconfiggere quei virus che oggi sono causa di morte, come l'HIV.

Poco alla volta siamo arrivati qui, chissà cosa ci aspetta il futuro...

venerdì 12 dicembre 2008

Preservativi a scuola...si o no?

La scelta di Manchester preservativi a scuola
In Europa un caso molto raro: i condom ammessi solo in alcuni istituti laici o privati. "Eppure la prevenzione è necessaria"di BENEDETTA PERILLI


Da questa mattina nelle scuole laiche secondarie di Manchester è stato avviato un progetto di educazione sessuale che prevede la distribuzione gratuita di preservativi agli studenti dai 13 anni in su. Nel Regno Unito le scuole secondarie sono frequentate da ragazzi tra gli 11 e i 16 anni. Il progetto, che è stato approvato nella fase iniziale dai genitori degli studenti, ha aperto un dibattito molto acceso sul tema dei giovani e della sessualità. Nonostante l'approvazione da parte dei genitori, la scelta finale sull'accettazione dei preservativi e delle informazioni rimane a discrezione degli studenti. Il servizio nella sua fase progettuale doveva essere destinato anche ai ragazzi di 11 e 12 anni, ma fonti dell'amministrazione comunale di Manchester dichiarano che coinvolgere giovani di questa fascia di età in tematiche sessuali potrebbe rischiare l'apertura di indagini giudiziarie. Dura la risposta da parte dei conservatori: il comune incentiverebbe attraverso la distribuzione di preservativi le attività sessuali tra i minori. Ma il progetto è nato in seguito alla diffusione di alcuni dati allarmanti sulle gravidanze giovanili a Manchester e oggi la città ha una media di baby mamme del 50% più alta rispetto al resto del Regno Unito. Come a dire che ogni anno nella città circa 560 ragazze sotto i diciotto anni rimangono incinte. Alti sono anche i dati che riguardano gli aborti: il 28% nel 1998 e il 39% nel 2006. In contemporanea alla distribuzione gratuita di preservativi nella scuole secondarie anche in ottanta scuole primarie laiche della città e in venti istituti cattolici sono partiti dei corsi, dal titolo "Crescere e cambiare insieme", di sensibilizzazione sulle tematiche delle relazioni, concepimento e nascite. E mentre cresce la polemica arriva la risposta di Pauline Newman, responsabile dei servizi per l'infanzia del comune di Manchester: "Le infermiere preposte al servizio di informazione e distribuzione rispondono alle domande dei ragazzi caso per caso e non offrono contraccettivi volontariamente. Tutti i genitori delle scuole che hanno accettato di avviare il progetto sono stati consultati e il personale promuove il dialogo tra figli e genitori sulla sessualità nonostante la scelta finale rimanga dei ragazzi".
Quello di Manchester rappresenta un caso limite nel panorama delle politiche di educazione sessuale. In Brasile, dove il problema non è solo quello delle gravidanze giovanili ma anche quello dell'Aids, un programma simile, destinato a studenti tra i 13 e i 18 anni, è stato avviato in accordo con il Ministero della salute già del 2005; dal 2007 molti istituti hanno installato distributori automatici di preservativi. Nel resto del mondo è soprattutto la scuola superiore ad occuparsi di prevenzione e informazione sessuale dividendo le attività tra corsi extra scolastici e azioni più concrete, frequenti soprattutto negli istituti laici, come l'introduzione di distributori. Negli Stati Uniti sono numerosi gli istituti che offrono, tramite macchine o personale sanitario, profilattici agli studenti: un'analisi comparativa tra le scuole pubbliche che hanno avviato il servizio ed istituti che si sono rifiutati ha dimostrato che gli studenti appartenenti alla prima categoria utilizzano più frequentemente il preservativo durante i rapporti sessuali. Un caso limite si è registrato nel Maine dove, in seguito al crescente numero di gravidanze giovanili, dal 2007 la King Middle School di Portland distribuisce non solo profilattici a ragazzi dagli 11 anni in su ma anche pillole anticoncezionali e iniezioni del giorno dopo per le ragazze. Nel panorama europeo l'introduzione, assistita o automatica, di profilattici nelle scuole secondarie e superiori è al centro di uno scontro molto acceso. Gli istituti che hanno scelto di distribuire gratuitamente profilattici agli studenti sono laiche e private in Spagna, Francia, Germania, Norvegia, Svezia. In Italia nel 2001 il liceo francese di Roma Chateaubriand, in seguito ad una protesta degli studenti, è stato tra i primi a montare due macchine distributrici di preservativi. Grande assente la nostra scuola pubblica. Il nostro lettore Alessandro Previati ci segnala il caso dello scientifico "Giordano Bruno" di Torino. Nel '98, per volere della preside, vennero installati due distributori nei bagni dei ragazzi. "Andarono in rovina per scarso utilizzo" scrive Alessandro. "Ma la maggioranza degli

studenti si schierò con la preside di allora".

Questo articolo è tratto da La Repubblica...
http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/scuola_e_universita/servizi/condom-scuola/condom-scuola/condom-scuola.html
Si parla sempre più spesso di un aumento di giovani ragazze incinte, e questa è una cosa preoccupante, perchè spesso sono poco più che bambine, 13enni, che forse non sann neppure che cosa hanno fatto, nel senso che hanno avuto esperienze così precoci da non poter averne colto il vero significato (anche se ciò non voglio dire che ci sia un'età giusta per avere rapporti,perchè dipende). Però, quando si è così giovani, aspettare un figlio penso che sia una cosa che in qualche modo ti distrugge la vita. Forse distrugge sembra una parola forte, però penso sia adatta perchè quando si è ragazzi bisognerebbe studiare per crearsi un futuro e divertirsi, non prendersi cura di un bambino, perchè un bambino non può crescerne un altro.
Per questo credo che l'iniziativa presa in alcune scuole sia buona, e non bisogna pensare che così si da un incentivo al sesso tra i più giovani, perchè lo scopo è l'insegnamento dell'uso delle precauzioni, che è una cosa diversa. Non si può impedire a nessuno di avere dei rapporti, ma si possono evitare tante gravidanze non desiderate.

Per una giusta causa

Ciao a tutti! Volete fare qualcosa per stupire i vostri amici e allo stesso tempo aiutare qualcuno?
Dal corriere della sera...Al lavoro in pigiama e tacchi a spillo per combattere la povertà...http://www.corriere.it/cronache/08_dicembre_11/cesviamo_scommetti_progetto_aiutiamo_mondo_55148842-c789-11dd-a4b9-00144f02aabc.shtml
"L'idea è venuta a quelli del Cesvi: l'organizzazione umanitaria che si dedica ai progetti di lotta alla povertà ha lanciato «Cesviamo», il social network che trasforma ogni navigatore in un vero e proprio «fund raiser» in grado di portare aiuto, sostegno e sviluppo dove ce n'è più bisogno. Ciascuno può mettersi in gioco: basta inventarsi una scommessa - più è strana ed estrema, più avrà probabilità di successo - e comunicarla ad amici, colleghi e familiari, invitando tutti a contribuire con una donazione per raggiungere il budget prestabilito (da 25 a 10 mila euro) in un tempo massimo di raccolta. Ogni somma versata per «costringere» lo scommettitore a tenere fede al proprio impegno servirà a finanziare uno dei quattro progetti Cesvi: «Fermiamo l'Aids sul nascere», «Case del Sorriso» (per i bambini orfani e abbandonati), «L'acqua è vita», «Angeli contro la malaria». "
Trova davvero bella questa iniziativa, perchè per aiutare chi ha bisogno basta davvero poco, e spesso ci si può anche divertire stupendo gli altri.
Certo non è poi tuto così semplice, però è strano vedere cosa ci si inventa pur di ottenere un aiuto in più, e poi in alcuni casi è utile perchè un'iniziativa di questo tipo ci può portare a mettere alla prova noi stessi, cosa interessante...
Ridicolizzarsi? no! Divertirsi!

venerdì 5 dicembre 2008

No anche ai disabili.

Diritti dei disabili, il Vaticano non firma la convenzione Onu. «Era previsto»
La Santa Sede conferma che non ratificherà il documento perché non contiene un divieto esplicito dell'aborto

Benedetto XVI (Ansa) CITTA' DEL VATICANO - Dopo il
«no» alla depenalizzazione dell'omosessualità da parte dell'Onu (il progetto di dichiarazione che la Francia intende presentare a nome dell’Unione europea alle Nazioni Unite), il Vaticano esprime il proprio dissenso anche nei confronti della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, entrata in vigore l’8 maggio scorso. Alla vigilia della giornata internazionale delle persone con disabilità, promossa dalle Nazioni Unite sul tema «Dignità e giustizia per tutti noi», la Santa Sede ha confermato, come aveva già annunciato, che non formerà il documento.
ABORTO - La Convenzione Onu sui diritti dei disabili è il primo trattato sui diritti umani del Terzo Millennio ed è stato approvato dall’Assemblea generale dell’Onu nel 2006. Il Vaticano ha partecipato attivamente ai lavori per la stesura del testo, durati cinque anni ma, alla conclusione, si è rifiutata di firmarlo perché il documento non ha inserito un divieto esplicito nei confronti dell’aborto.
«NULLA DI NUOVO» - La mancata ratifica da parte della Santa Sede della Convenzione Onu sui disabili, era nota da tempo, «non c'è assolutamente nulla di nuovo». È quanto ha affermato il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. «La posizione della Santa Sede era già stata comunicata dall'arcivescovo Migliore (osservatore della Santa Sede presso le Nazioni Unite, ndr)» ha aggiunto Lombardi.
I MOTIVI DEL «NO» - La decisione era stata ufficializzata già lo scorso marzo e confermata in più occasioni dalla Santa Sede. Tanto da esser stata motivata già nel 2006, attraverso monsignor Migliore. A giudizio della Santa Sede, che si è espressa in tal senso nei vari incontri internazionali per l'elaborazione della Convenzione, i punti critici del testo risiedono negli articoli numero 23 e numero 25 che riguardano la pianificazione familiare e il diritto all'esercizio di questa. In particolare il Vaticano critica l'espressione «salute sessuale e riproduttività» collegata alla disabilità per la nota preoccupazione che in molti paesi i servizi sanitari implichino anche l'aborto. Il problema paventato dalla Santa Sede è che si giunga ad abortire feti di potenziali disabili. «È tragico - ha spiegato a suo tempo Migliore - che in una situazione in cui una imperfezione del feto può essere una condizione per praticare un aborto, la stessa Convenzione creata per proteggere le persone con disabilità da tutte le discriminazioni riguardo all’esercizio dei loro diritti possa essere usata per negare il basilare diritto alla vita delle persone disabili non ancora nate».
«PASSO IMPORTANTE» - Radio Vaticana giudica comunque nel suo sito la Convenzione sui diritti ai disabili «un passo importante sulla via delle pari opportunità per i 650 milioni di disabili del mondo, circa il 10 per cento della popolazione globale, molti dei quali si vedono ancora negare i diritti fondamentali, quali il pari riconoscimento davanti alla legge, la libertà di espressione e di opinione, l’esercizio del voto e altre forme di partecipazione alla vita politica e pubblica».


Questo articolo è tratto dal Corriere della Sera... http://www.corriere.it/cronache/08_dicembre_02/vaticano_disabili_convenzione_onu_4b8092f0-c0a2-11dd-a787-00144f02aabc.shtml
Ci sarà mai qualcosa a cui la chiesa dirà si?????
Dopo quest'ultimo dissenso c'è proprio da pensare no...Si parla di diritto alla vita, ma è possibile non firmare un documento simile perchè oggi, grazie alle tecnologie moderne si possono scoprire le condizioni del feto e scegliere di non partorirlo se non è sano? Forse è meglio non mettere un figlio al mondo se poi non si ha il coraggio o la forza per crescerlo.
Contro l'aborto...perchè è giusto che una donna metta al mondo il frutto di una violenza? o un figlio non desiderato?
Contro gli omosessuali...perchè Dio forse non ci ama tutti allo stesso modo? Ah no...se le persone non fanno ciò che dice la chiesa Dio non le ama... Parla (la chiesa) di uguaglianza e poi, per me, è la prima a non rispettare le sue parole.
Ci sono pregiudizi anche dove non dovrebbero esserci.

venerdì 28 novembre 2008

Secondo voi è giustizia?

Ciao a tutti...
Oggi mentre navigavo alla ricerca di una notizia per il post, mi sono imbattutta in qualcosa che mi ha lasciato una sensazione amara...
Investì e uccise coppia di fidanzati.
Il pirata Lucidi condannato a 10 anni
Condannato per omicidio volontario l'uomo che a maggio scorso falciò Alessio Giuliani e Flaminia Giordani

Ecco il link dell'articolo...
http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_26/lucidi_omicidio_volontario_0eaf8a72-bbdc-11dd-a610-00144f02aabc.shtml
Questo invece è l'articolo del 23 maggio 2008:
http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_23/incidente_roma_pirata_2e8ba706-28a5-11dd-97ea-00144f02aabc.shtml?fr=correlati
La cosa che più mi ha innervosita è che l'avvocato delle famiglie dei due giovani,Alessio e Flaminia, ha decretato giusta la condanna inferta a Lucidi...Ma l'essere in giro senza patente e l'omissione di soccorso non sono aggravanti??????????????????????Non è stato tenuto conto di queste cose? senza contare che :
..."Stefano Lucidi, che aveva la patente sospesa dal 2001 per essere stato sorpreso alla guida di un'auto sotto stupefacenti, oltre a precedenti per violenza privata e ricettazione, e a un vecchio Daspo, ha litigato con Valentina nel ristorante, l'ha picchiata. Allontanato dai camerieri è andato a riprendere la ragazza nel vicino pub dove si era rifugiata tirandola, per i capelli. Poi l'ha caricata in auto per riportarla a casa. A tutto gas. Su via Nomentana ha superato decine di veicoli fermi al semaforo rosso. E non ha frenato nemmeno quando si è trovato davanti il motorino di Alessio e Flaminia: la corsa è proseguita fino alla carrozzeria e a casa di Valentina, costretta a ospitarlo dopo che gli aveva implorato di fermarsi per soccorrere i ragazzi investiti. Lì è stato rintracciato dai vigili"...
Non sono ancora avvocato, purtroppo, però il codice penale Art. 575 (che potete consultare facilmente su internet, anche da google) per reati di questo tipo prevede una reclusione non inferiore ai 21 anni...Vorrei sottolineare che si parla di omicidio VOLONTARIO...
A me sembra dunque che ci sia qualcosa che non vada...
  1. Perchè non si rispetta il codice penale?
  2. Possibile che dal 2001 nessuno si sia accorto che questa persona circolasse nonostante la patente sospesa?
  3. Perchè ritenere giusta questa sentenza?

Potrei andare avanti così a fare domande, ma tanto le cose non cambiano, o di sicuro non cambia ciò che penso riguardo a questo genere di cose: in Italia le cose NON funzionano!!! E lo dico anche perchè ci sono stati troppi casi in cui, per esempio, il ritiro della patente non è servito, perchè restituita pochi mesi o addirittura giorni dopo, e poi gli stessi sono stati coinvolti in incidenti mortali...i giornali sono pieni di racconti di questo tipo...

Questi signori la patente non dovrebbero vederla più!!! Ecco cosa penso...Come chi commette reati di violenza e poche ore dopo l'arresto è già in libertà... Insomma le leggi sono fatte per tutelare i cittadini? Di fronte a situazioni così io dico no. E vedo rosso sempre più di fronte a processi che durano una vita intera...poveri giudici, magistrati e avvocati, troppo indaffarati...anche se vorrei sapere in cosa...

Voi cosa dite, si può parlare di giustizia?

giovedì 20 novembre 2008

Ancora discriminazione

Ciao a tutti,
Volete sapere la novità? Ebbene pare che la gente non voglia affittare case ed appartamenti ai gay...Hanno paura del giudizio dei vicini o di conoscenti.
Questa cosa è stata scoperta dal giornalista Francesco Palese di Retesole, che si è finto un omossessuale ed è andato in cerca di più appartamenti.
http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_20/affitti_gay_e3ec8a62-b6d4-11dd-b15e-00144f02aabc.shtml
Da ogni parte la risposta è stata negativa, persino nelle agenzie...La gente trova scuse, a volte si imbarazza ma alla fine l'esito è quello. Cari gay per voi niente casa...
Dove andremo a finire? Insomma la gente si preoccupa del giudizio altrui, troppo, ma questa è cosa risaputa; In fondo se cercano casa è perchè come tutti hanno intenzione di pagare l'affitto, non è forse questo ciò che conta?
Per cosa si affittano le case se non per avere un'entrata sicura ogni mese? Bhè ma allora cosa importa, l'importante è che siano persone responsabili ed oneste.
L'articolo parla di Roma, ma non è l'unica città in cui ci sono pregiudizi, in fondo dove non ce ne sono?
«Non crederai mica di poter entrare dappertutto solo perché adesso ha vinto Obama», questa è la frase che si è sentito dire Pietro, un ragazzo di 24 anni di colore che vive in Italia da 20. Razzismo nei locali, sui bus, tra stranieri...http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_19/magazine_sporco_negro_3ce607d4-b634-11dd-909d-00144f02aabc.shtml
"«Bruciate ancora rumeni di merda», hanno scritto il 2 ottobre su un muro di Sesto San Giovanni, accanto al luogo dove, pochi giorni prima, un ragazzino romeno era morto a causa di un incendio." Come si può arriavre a questo punto? La presenza di stranieri sul nostro territorio può essere fastidiosa, soprattutto per il loro continuo aumento, ma non mi sembra il caso di arrivare ad aggredirli e ferirli; finchè non fanno nulla di male hanno il diritto di essere lasciati in pace, non devono essere perseguitati, e se sbagliano c'è la legge per punirli. E' normale avere paura di ciò che è diverso, però il fenomeno dell'immigrazione non è cosa nuova, dovrebbe esserci più tolleranza, ma sembra che al posto di andare avanti si vada indietro.

venerdì 14 novembre 2008

Gb, tredicenne rifiuta il trapianto

Quanto coraggio nel cuore di una ragazzina di tredici anni che decide di rifiutare il trapianto di quello stesso cuore che è l'unica cosa che può mantenerla in vita.
"Hannah Jones, questo il nome dell’adolescente, è affetta da una grave cardiomiopatia - malattia che tra l’altro le ha provocato una debolezza al cuore che non pompa sangue come dovrebbe - contratta a causa delle cure ricevute quando, all’età di 5 anni, le era stata diagnosticata una rara forma di leucemia."
I genitori comprendono la sua decisione.
"Determinate ad avere la meglio sulla volontà di Hannah per salvarle la vita, le autorità sanitarie dell’Herefordshire, la contea dove vive la ragazzina, avevano cercato di ottenere un’ingiunzione dall’Alta Corte che permettesse loro di togliere l’adolescente ai genitori e di costringerla a sottoporsi al trapianto. "
Non sappiamo quali siano state le parole della piccola, ma sono state davvero efficaci, tanto da convincere gli avvocati che rappresentano le autorità sanitarie, che hanno deciso da lasciare che Hanna decida da se.
I genitori sono stati accusati di non avere a cuore l'interesse della figlia.

Questo articolo tratto da La Stampa (http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200811articoli/38090girata.asp) affronta un tema molto importante e discusso, la possibilità di scegliere se vivere o morire.
Di fronte alla scelta di Hanna mi sento un pò in bilico, perchè da una parte cercando di capire le sofferenze e i dolori, sia fisici che morali, che ha sopportato, capisco il perchè della sua scelta, allo stesso tempo però non capisco come abbia potuto scegliere di andare incontro alla morte, perchè in fondo a tredici anni, enon solo, anche se si ha una prospettiva di vita difficile, dovrebbe esserci quella voglia di andare avanti che ti sprona ad affrontare le difficoltà. Forse mi sbaglio, o forse si può pensare che io parli così visto che non ho provato sulla mia pelle la sua sofferenza tra ospedali e cure mediche, però quando si ha la possibilità di vivere, anche se non in modo del tutto normale, perchè non scegliere la vita?
A tredici anni si ha il futuro nelle mani, bisognerebbe lottare per realizzare i propri sogni, anche se solo in parte, anche se questo vuol dire fare fatica, tanta, perchè ci sono persone a cui il destino, da un mometo all'altro, toglie la vita.
Deve essere stata una decisione più che difficile, anche per i genitori, perchè come si fa ad accettare che un figlio faccia una scelta simile? Io non credo si possa, però si può rispettare la sua volontà...
Ma non è facile neppure questo...anche se forse è la cosa più giusta. In fondo è come lasciare un testamento biologico.
Ammiro Hanna per il coraggio che ha avuto.
Vorrei che le autorità la smettessero di opporsi a casi simili a questo, perchè non hanno alcun diritto più di noi stessi sulla nostra vita.

venerdì 7 novembre 2008

13enne vittima di un ricattatore e di due amiche

Nuda nella web-cam: romana 13enne vittima di un ricattatore e di due amiche
ROMA (7 novembre) - I carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno arrestato un ventisettenne pugliese che minacciava e ricattava una giovane ragazza romana di 13 anni con la quale era entrato in contatto mediante un servizio di messaggistica on line.

Il 27enne aveva scelto la sua vittima navigando sul blog che la ragazza, all'epoca dei fatti undicenne, curava in stile diario segreto e sul quale erano pubblicate anche alcune immagini personali. L'adescamento è invece scattato su messenger, noto servizio di messaggistica istantanea on line. Il ragazzo si era presentato alla minore con un nickname femminile. Il fenomeno è già conosciuto, e si chiama "child grooming".
Il giovane pugliese aveva dapprima convinto la minore a spogliarsi nuda davanti alla web-cam per poi minacciarla di divulgare in rete i filmati così realizzati, al fine di obbligare la ragazza a proseguire nel gioco trasgressivo sottoponendosi a richieste sempre più spinte.
Le indagini dei Carabinieri hanno inoltre consentito di portare alla luce un inaspettato, collaterale, caso di cyberbullismo, ordito da due coetanee della vittima, all'epoca dei fatti minori di 14 anni e pertanto non imputabili che, venute a conoscenza di quanto stava accadendo alla loro amica, decidevano di subentrare al ricattatore, utilizzando un nickname molto simile a quello da questi utilizzato per inviare ulteriori messaggi alla vittima per costringerla ad esibirsi ulteriormente davanti alla webcam.
A far scattare la denuncia dopo quasi due anni di ricatti e minacce è stata la madre della ragazza. Grazie ad attività investigative telematiche e telefoniche i carabinieri sono riusciti ad arrestare il pugliese, la cui abitazione è stata perquisita con il sequestro del computer e di supporti magnetici contenenti materiale pedo-pornografico che ritraeva ragazzine. L'arrestato, condotto in carcere, dovrà rispondere di violenza sessuale, produzione, distribuzione e detenzione di materiale pedo-pornografico.

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=34198&sez=HOME_ROMA

Ciao a tutti,
l'articolo che ho riportato sopra non riguarda un argomento nuovo, ci sono stati molti casi di quel tipo, ma tralasciando l'accaduto vorrei soffermarmi su due cose che ritengo abbastanza importanti.
La prima è la stupidità, perchè al giorno d'oggi troppe ragazzine, e non solo, mettono in mostra il loro corpo sul web, e quando la situazione diventa insostenibile cercano un aiuto disperato. Ma dove è finito il senso del pudore? E l'amor prorpio? La cosa sbagliata, secondo me, è mostrare il prorpio corpo per mettersi in mostra o conquistare qualche ragazzo, soprattutto se si ha a che fare con persone sconosciute, perchè il risultato di questa azione sarà quasi inevitabilmente negativo e distruttivo.
Perchè nonostante i frequenti casi di questo tipo, di cui si sente parlare spesso anche in televisione, le ragazze decidono di mostrarsi? Davvero non capisco...
La seconda è la mancanza, sempre più frequente, del valore dell'amicizia. Forse in questa società c'è davvero qualcosa di contorto per la quale delle ragazzine di 13 anni arrivano a fingersi un ricattatore per ricattare "un'amica" spaventata e costringerla ad umiliarsi; oppure compagne di scuola picchiate, derubate...per i motivi più vari. Le antipatie fanno parte di noi, ma non giustificano la violenza fisica o psicologica.

giovedì 6 novembre 2008

Droga: aumenta il consumo di cocaina

Il rapporto dell'Osservatorio europeo su droghe e tossicodipendenze

In Italia ne ha fatto uso il 3,2% dei 15-34enni. Solo Spagna e Gran Bretagna hanno percentuali maggiori

BRUXELLES - Nella «Borsa» europea della droga salgono le quotazioni della cocaina, scendono gli spinelli, crolla l'ecstasy e l'eroina rimane stabile. È il risultato allarmante del rapporto annuale dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt). L'Italia purtroppo è tra i Paesi europei che nell'ultimo anno ha fatto registrare il più alto consumo di cocaina: il 3,2% dei giovani tra i 15 e i 34 anni. Inoltre per il consumo di cannabis si trova al primo posto insieme alla Spagna.

COCAINA - In Europa il consumo di cocaina «è in costante crescita», afferma il rapporto Oedt: ne fanno ricorso oltre 4 milioni di persone, ma nei Paesi del nord e dell'est Europa si preferiscono le anfetamine. Ma ciò che preoccupa di più è il costante aumento dei giovani che ne fanno uso: nell'ultimo anno 3,5 milioni tra i 15 e i 34 anni e 2 milioni tra i 15 e i 24 anni. Negli ultimi dodici mesi il 3,2% dei 15-34enni italiano hanno consumato cocaina, solo Spagna (5,2%) e Gran Bretagna (5,4%) hanno percentuali maggiori. Secondo l'Oedt al momento non si vede un'inversione di tendenza, anche per i forti interessi della criminalità organizzata.

CANNABIS - Negli ultimi tempi i consumatori si sono stabilizzati a 23 milioni in un anno. Secondo il rapporto «aumentano i segnali di un possibile declino della popolarità della cannabis», anche tra i giovani forse a causa della crescita delle droghe sintetiche. L'Italia ha il record del consumo di cannabis in Europa: è prima insieme alla Spagna con l'11,2% della popolazione tra i 15 e i 64 anni.

DROGA ONLINE - «Il numero complessivo di vendite effettuate attraverso internet mette a dura prova le politiche di contrasto alla droga e i meccanismi di controllo a livello nazionale e internazionale», afferma l'Oedt. I siti online specializzati nella vendita di quelle che vengono falsamente definite «droghe legali o droghe vegetali» si stanno moltiplicando, e dall'ultimo censimento risulta che in Europa sono 68, di cui più della metà in Gran Breetagna, e vendono oltre 200 sostanze illegali.

06 novembre 2008

http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_06/droga_cresce_consumo_0e14b2f2-abf8-11dd-9d45-00144f02aabc.shtml

Ciao a tutti,
per iniziare ho scelto un artricolo tratto dal Corriere della Sera, che affronta un problema che riguarda da vicino noi giovani, la droga. Sono sconcertanti i dati del rapporto OEDT relativi all'aumento del numero dei giovani che hanno
fatto uso di cocaina,e non solo, nell'ultimo anno in Italia (3,2% dei 15-34enni). Deteniamo il record, insieme alla Spagna, del consumo di cannabis in Europa, ma consoliamoci, sempre meno ragazzi ne fanno uso, d'altra parte forse le droghe sintetiche sono migliori...
A tutto questo si aggiuge la crescita delle vendite di droga online.
Personalmente mi chiedo come sia possibile essere a conoscenza di questi dati e non riuscire a contrastare il fenomeno del commercio illegale di droga che costituisce un grande problema per i nostri Paesi.
Da qualche parte dovrà pure arrivare, com'è possibile che non si riesca ad arrestare l'entarta di certe sostanze nei vari Stati? Bella domanda, perchè i controlli in porti ed aereoporti non mancano di certo, ma forse non sono efficienti o sufficienti...anche se in realtà penso che (anche se può sembrare azzardato e senza fondamento sicuro) forse la questione è molto più profonda, forse c'è qualcuno che non vuole contrastare tutto questo per una questione di interesse personale...come fare? Neppure l'informazione basta più, mettere al corrente le persone dei rischi che si corrono non serve, l'utilizzo di sostanze illecite non diminuisce anzi aumenta.
Forse la cura a questa piaga è ancora lontana, però vorrei che più giovani capissero che la vita è preziosa e se non vogliono salvaguardare la propria, almeno abbiano rispetto di quella altrui, perchè non è giusto che qualcuno muoia in un incidente causato da chi si trova sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.
Ciao...Je